Cambia la prospettiva, e apparentemente tutto quanto cambia.
Ma appena tracci una linea, non sei più nel tuo spazio fisico; guardi una foto che non ti appartiene, e benché tu non senta più quegli odori, non cammini più sui lastroni di cemento sempre uguali, non veda quel grandissimo cielo e tu non ti stupisca ancora di tutti quei fili che lo attraversano a caso, ti accorgi che una parte di te è intrappolata in quell’altrove. Ci si riimmerge facile nelle cose amate; ti trovi a scrutare piccoli mattoni, finestre scomode dall’apertura verticale. Ma si amano tante cose, e tanti luoghi, e molte persone per fortuna, mica c’è l’esclusiva.
Scopri che il tuo altro Te sta in attesa di tutte quelle possibilità che si era immaginato, nella dimensione delle varianti possibili e non, che sono tantissime, e le scrive nella testa, e la testa non fa in tempo a pensarle, e poi a cambiare luogo, scenario, persone. E una vita non basta.
Il tuo altro Te intanto si blocca in una strada, una delle tante, e immagina, appunto, un racconto per immagini, che è una cosa nuova. E traccia linee blu. Già, perché il Racconto che sta annidato dentro dovrebbe soddisfare quel procedere degli eventi rapido a cui il corpo non è stato dietro, e adesso non è possibile. E’ più facile con piccole storie, davvero piccole, che parlano d’altro. Girare intorno al punto finché non si è maturi, pronti, esplosi come semi in volo.
E così sei nelle linee che segnano perimetri di case che ricordano un po’ il Far West versione evoluta di Leone, ma sono le strade di oggi dei luoghi in cui ho abitato. Le vedo; le ho attraversate, ma non sono mai riuscita a sentirle davvero mie. L’ho passato quello scenario, come si passa da tanti posti. L’appartenenza è una storia complicata.
E’ una cosa che mi colpisce sempre quando mi chiedono se parto. Ancora? Anche stamani, al mercato: “Buongiorno Corsica lines!”. Si parlava di me. Ed io, che mi sento statica come una cozza, eletta dai miei fruttivendoli di fiducia viaggiatrice del secolo. Non male.
La gente si fa i suoi film, ed è importante a volte riuscire a vedersi anche riflessi nei loro occhi sognatori.