E’ tutto il giorno che nevica.
E io mi sono ammalata. Per fortuna, come sempre mi accade, mi accartoccio nel fine settimana, ironia… Così non perdo nulla del lavoro! Tante volte avessi a rubare prezioso tempo alla produttività. Non sia mai.
Di norma mollo gli ormeggi quando, con la coscienza tranquilla, posso restare a casa senza rimorso, oppure in alternativa scelgo le feste di Natale per ammalarmi brutalmente, quando ho più giorni a disposizione. Allora mi faccio venire anche la febbre alta.
Lasciamo perdere il significato evidente di questa mia ostinata resistenza alle feste comandate…
A questo giro ho scelto un sabato di neve. Erano già due giorni che stavo covando il blocco di gola e respiro. Oggi riposo. Un incontro casuale in lavanderia mi ha fatto capire che le corde vocali chiedevano pietà e silenzio. Le ho assecondate.
Ieri pomeriggio, intuendo la giornata che sarebbe potuta essere oggi, ho provato a fare le provviste di tutto il necessario per, eventualmente, non riemergere da casa.
Avevo sperato altri programmi, piuttosto utopici date le condizioni di ieri (uscirò, ma sì, starò bene, mi cercherò un caffè, andrò dallo shoe repair man che mi ha telefonato perché il sandalo di Cenerentola è pronto, e poi dalla mia amica estetista…), ma la neve per dodici ore ininterrotte mi ha decisamente dissuaso. Niente. Si sta alla maison.
Ieri dunque, nella fase del ‘prepariamoci alla guerriglia urbana nel corpo’, sono stata in un negozio biologico per cercare una tisana possibilmente dall’effetto catartico.
Appena arrivata nel mio quartiere americano, quando esplorai la strada piena di negozi dietro casa mia, scoprii con piacere un posto simile alla mia fidata erboristeria fiorentina (il Tasso Barbasso!) unito a una micro Natura Sì. Gestito da cinesi. Pensai che finalmente mi avrebbero istruito sulle loro antiche e validissime cure, che conosco assai poco. Ho passato lì dentro intere mezz’ore a scrutare tutti i prodotti. Come al solito mi serve tempo. Avevo per certo compreso che era tutto molto caro. Bio-chic.
Caffè, tofu, seitan. Troppo costosi. Creme naturali invece risultarono accettabili. Dopo cento ore che sostavo davanti a uno scaffale chiesi un consiglio per lo struccante che non trovavo. No, non ce lo abbiamo. Ma com’è possibile?! Non era molto interessato ai prodotti estetici, nè si era prodigato per me. Forse è solo un cassiere e non se ne intende?
E’ passato del tempo. Ieri decido di riprovarci. Deve avere per forza da darmi un “bordone” di roba naturale per smuovermi il rospo che si è stabilito nella mia gola.
Come spesso mi accade non avevo alzato abbastanza lo sguardo… Ieri scopro con stupore e meraviglia che ci sono TUTTI i rimedi omeopatici, che mai avrei pensato di trovare! Chiedo dunque, con più fiducia, cosa posso avere per muovere una massa inamovibile in gola che può trasformarsi in qualsiasi cosa, da una bronchite di un mese, una tosse da tirarti fuori i polmoni dalla cassa toracica, sinusite da piangere, a scelta… Oppure può sparire. Opto per l’ultima.
Il mio omeopata è abilissimo, e di solito ce la fa.
E qui l’erborista si mostra molto più pronto che per il non-consiglio dello struccante. Si risente quasi al sentire la mia voce – forse vedendomi eccessivamente intabarrata come per una spedizione al Polo Nord, quando non era poi così mortalmente freddo – e mi dice che devo tenere le finestre aperte perché l’aria non è buona. Si raccomanda. L’aria deve essere cambiata! E’ l’aria che respiri che ti fa ammalare.
Ed è vero, ho chiuso forse da tre giorni le finestre… Qui a Nuova York non si può. E’ così caldo in casa che devi tenere aperto.
E poi devi fare i gargarismi con il sale. Sale?! Questa è nuova. Ho fatto gargarismi con il limone, ho mangiato aglio crudo (antisettico potentissimo, per uccidere in un sol colpo batteri, amici e passanti) ma i gargarismi con il sale ancora non li avevo mai fatti.
Acqua calda o fredda? Lui ride un po’. E’ lo stesso. Annuisce sicuro.
A suo dire, se avessi aperto le finestre in casa mia sarei guarita subito.
Poi mi chiede se io sia una cantante. Non è la prima persona che me lo chiede. Ora, ieri proprio ero tutto fuorché una dalla bella voce… Mi dice, sai, a volte le cantanti usano troppo la voce.
No, ho risposto, sono le parole che non ho detto che sono chiuse in gola. Annuiva convinto. Quella che ho esposto era, anche a suo avviso, l’altra possibile causa del mio malanno. Non è un tipo che pur di accontentarti te la dà vinta.
A casa ho aperto tutte le finestre, e dopo cena ho fatto gli schifosi gargarismi.
Infine mi ha venduto con sicurezza un prodotto da spruzzare in gola, che dentro non ha niente. Argento. Con l’aggiunta di acqua deionizzata.
Io mi fido dei prodotti in cui non c’è niente. Il mio omeopata, che mi ha salvato da una vita di negazione al respiro, una volta, quando stavo già assai meglio, dopo anni di incontri settimanali di un’ora e mezzo, lacrime e allergia, mi disse: “Sai, nei rimedi che prendi non c’è niente!” E rise. Io, stralunata, a bocca aperta. Ma come? E lui: “Un giorno te lo spiegherò.”
Non c’è fretta. Il potere della mente è più forte di tante cose. Anche il potere delle parole è una bomba.
Il segreto sarebbe non cascarci. Sono solo parole. Solo mente e parole… Solo.
?..bastava che mi chiedevi !!acqua sale e limone più volte al giorno ,fa esplodere i batteri che aggrediscono la flora della bocca, gola……questo negozio è a super…chissàe cosa altro potrà risolverti !!ricorda niente zucchero…abbassa le difese immunitarie !!curati bene……♡♥♡
Va bene laurina!! Sto meglio, il sale e l’Argento che mi ha dato evidentemente hanno funzionato, o ho placato la mia testa… Scrivere e silenzio. A volte può funzionare! Ti abbraccio e grazie mille ⭐️