Eccoci.
Da molti sollecitata a lanciare segnali di fumo al mondo oltre Oceano su questa mia esperienza nell’apparentemente tanto noto (ma parecchio sconosciuto finchè non ci metti davvero le zampe!) fantasmagorico universo di New York, alla fine ho preso il coraggio a due mani, o a dieci dita, belle saltellanti sulla tastiera, per avviare un resoconto della mia mente, talvolta un po’ confusa… Aprire un canale. Dare una forma a sensazioni che si susseguono senza sosta, senza ordine, pensieri a raffica.
Comunicare urbi et orbi che non sono poi così lontana dalla cara Italia da cui provengo, far sentire a chi affettuosamente segue a volte con un pizzico, giusto un petit peu, di ansietà le mie vicissitudini partecipando come nell’assistere ad un film d’azione – che magari un giorno è muto con un fantomatico treno che irrealmente invade la sala, il giorno seguente è in 3d con dolby surround – che comunque: SI-PUO’-FARE!!! E’ il dr. Frankenstein a parlare, adorato Gene Wilder, capelli ritti e occhi spiritati, finalmente convinto che si possa rianimare un corpo senza vita. E lo farà! Si può rianimare. Con molto strenuo lavoro, con molta dedizione, con molta creatività. Non voglio esser presa per ciò che non sono. Parlo dell’anima. Un’anima che perde l’anelito alla vita può recuperare sia lo spirito che il suo corpo dimenticato.
Finchè non ci vivi non puoi sapere di cosa si tratti.
Caotica, contraddittoria e multicolore; una finestra su un altro pianeta. Bella da levare il fiato. Qui tutto è possibile, e tutto con lo schiocco delle dita sembra poter comparire; eppur comprendi presto che NY, con la stessa gioiosa leggerezza, ti può elevare e dopo un attimo, al mutar del vento, rendere polvere. Solo così mi spiego l’accanimento terapeutico verso il lavoro.
Nella mia bolla fortunata posso trascorrere qui un intero anno. E come un bambino mi trovo a vivere, avendo ricevuto il primo gioco semovente, quell’irripetibile innato stupore, di cui presto ci si dimentica. Lo stupore e la meraviglia lasciano il posto a tanti altri sentimenti. Rimosso lo stupore. Non più pervenuto.
E tu ora ti riprendi lo stupore! In un attimo. Lo riacciuffi, perchè è il tuo momento.
NYC non è la panacea, lo sappiamo, ma era il mio sogno, che posso farci? Il luogo in cui tutto è cool, patria dell’apparente anticonformismo. Se qui giungi nel momento opportuno della tua vita puoi davvero sentire che hai piena scelta di cantare per strada, vestirti di stracci, da sera, addobbarti i capelli come un albero di Natale, metterti una parrucca, indossare ciabatte a ogni ora del giorno e della notte, uscire in pigiama, e nessuno ti indicherà, nessuno riderà di te. Tutt’alpiù qualcuno esclamerà: “Amazing!” or “Awesome!” sorridendo benevolo. Si può fare! It’s great.